Come tutti gli anni il 14 di febbraio si festeggia San Valentino la festa degli innamorati, nelle vetrine dei negozi compaiono cuori di tutte le forme e di tutte le grandezze, peluche pieni di cioccolatini, torte a forma di cuore, rose, fiori, poesie da dedicare, ma, non tutti sanno che vi sono tante leggende legate a questa festa...
Ognuno di noi cerca di esprimere l'amore per la persona amata inventandosi un idea, che possa far capire alla persona che ci interessa quanto grande è il nostro amore cercando anche di stupire. Ebbene ero anch'io alla ricerca dell'idea per stupire e cercando in internet, sono rimasta colpita nel leggere che questa festa ha delle origini pagane.
Leggende
La festa degli innamorati nasce come rito della fertilità, con riti propiziatori verso il dio Lupercus. I primi precursori della chiesa per mettere fine a questi riti pagani, contrapposero a Lupercus Valentino vescovo di Terni. Ma cominciamo dall'inizio.
I romani pagani rendevano omaggio, al dio Lupercus con diversi riti propiziatori. Ma il rituale vero e proprio consisteva nel mettere in un urna i nomi di donne e uomini che adoravano questo Dio che venivano mescolati. Un bambino poi, sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità, affinché il rito della fertilità fosse concluso. L'anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie.
Naturalmente, era un rito un po' licenzioso, per cui la chiesa decise di contrapporre a questo dio Lupercus, Valentino vescovo di Terni, martirizzato circa 200 anni prima. San Valentino si dedicò con amore alla cura del prossimo e in vita compì numerosi miracoli.
La storia narra che fu il primo religioso a celebrare un matrimonio tra un legionario pagano e una giovane cristiana, nel 270 d.C. Il vescovo Valentino, fu invitato a palazzo dall'imperatore pazzo Claudio II che tentò di persuaderlo a convertirsi nuovamente al paganesimo. Valentino, con dignità, rifiutò di rinunciare alla sua Fede e, imprudentemente, tentò di convertire a sua volta Claudio II al Cristianesimo. Il 24 febbraio 270 d.C. San Valentino fu lapidato e poi decapitato.
La storia sostiene, inoltre, che mentre era in prigione in attesa dell'esecuzione, Valentino si fosse innamorato della figlia cieca del guardiano, Asterius, e che con la sua fede avesse ridato miracolosamente la vista alla fanciulla. Si racconta che prima di morire Valentino le avesse mandato un messaggio d'addio che si concludeva con " dal vostro Valentino". Una frase che è rimasta in uso nel tempo prendendo il significato di "Vero Amore".
Un altra versione racconta di quando l'imperatore Aureliano ordinò le persecuzioni contro i cristiani. Proprio in questo periodo San Valentino fu imprigionato e poi flagellato lungo la via Flaminia, lontano dalla città per evitare tumulti e rappresaglie dei fedeli.
Ma non finisce qua, molte sono le leggende che raccontano le gesta del Santo e che hanno contribuito a dargli popolarità, molte delle sue gesta sono proprio d'amore verso il prossimo ed è proprio per questo motivo che è stato eletto patrono dell'amore e protettore degli innamorati. Eccovene qualcuna:
Il centurione romano e l'amore.
Un centurione romano pagano di nome Sabino s'innamorò di Serapia, una giovane cristiana di Terni. Egli si recò a casa, dai suoi genitori, per chiederla in sposa, ma questi a causa della sua religione, rifiutarono il matrimonio. Serapia, che era innamorata del giovane romano, lo invitò a recarsi da Valentino, egli accettò accettò e andò dal Santo, dal quale ricevette il battesimo. In quel periodo Serapia si ammalò di tubercolosi. I giorni passavano e la giovane non migliorava; fu deciso quindi di chiamare Valentino al suo capezzale. Sabino pregò il Santo, dicendogli che non avrebbe potuto vivere senza la sua compagna. Accogliendo la disperazione del giovane, Valentino levò le sue preghiere al Signore, ed i due giovani lasciarono la vita terrena, per vivere insieme nell'eternità.
La rosa e l'amore
Un giorno San Valentino sentì passare, al di là del suo giardino, due giovani fidanzati che stavano litigando. Decise di andare loro incontro con in mano una bellissima rosa, per regalargliela. Li pregò di riconciliarsi, stringendo insieme il gambo della rosa, di fare attenzione a non pungersi e di pregare affinché il Signore mantenesse vivo in eterno il loro amore. I due giovani ricominciarono ad amarsi e dopo qualche tempo la giovane coppia tornò da lui per invocare la benedizione per il matrimonio. La storia si diffuse e gli abitanti iniziarono ad andare in pellegrinaggio dal vescovo di Terni il 14 di ogni mese, che diventò così il giorno dedicato alle benedizioni. La data è stata ristretta al solo mese di febbraio perché è proprio in questo mese, del 273 che San Valentino morì.
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I bambini e l'amore
Il giardino di San Valentino era un luogo pieno di gioia ed amore, e gli abitanti della città di Terni spesso vi si recavano, per ricevere dal santo consigli . Abituali frequentatori di quel giardino erano anche i bambini della zona, che erano soliti recarsi li per giocare. Valentino, si rallegrava di vederli , della loro spensieratezza e della loro purezza, spesso si fermava ad osservarli, soprattutto per essere certo che non corressero alcun pericolo. Quando però il sole iniziava a tramontare, egli si recava tra di loro e a ciascuno regalava un fiore. Fiore che i bambini avrebbero dovuto portare alle loro mamme. In questo modo era certo che i fanciulli si dirigessero subito a casa, senza far troppo tardi.
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