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venerdì 7 dicembre 2012

Poesie, proverbi e filastrocche per Santa Lucia

Nella notte tra il 12 e il 13 dicembre, in molte regioni di Italia, arriva Santa Lucia, la Santa della luce e della vista. Una ricorrenza molto importante soprattutto per  i bambini che festeggiano l'attesa con poesie, proverbi e filastrocche, vediamone qualcuna insieme, senza dimenticare però i famosi  detti:

“la notte di S.Lucia è la più lunga che ci sia”;
Santa Lucia ti conservi la vista” da cui la risposta “perché l’appetito ce l’hai":
Da Santa Lucia  il freddo si mette in via;
Per Santa Lucia e per Natale, il contadino ammazza il maiale
Da Santa Lucia a Natale il dì s'allunga quanto un passo di cane.

La notte di Santa Lucia
Questa é la notte di Santa Lucia
senti nell'aria la sua magia.
Lei vola veloce col suo asinello
atterra davanti ad ogni cancello.
Ad ogni finestra un mazzolin di fieno
e l'asinello ha già fatto il pieno.
Santa Lucia con il suo carretto
lascia a tutti un gioco e un dolcetto.
porta ai bambini tanti regali
tutti belli, tutti speciali.

Santa Lucia
Presto, presto per la via
giunge ormai Santa Lucia:
per i bimbi che son buoni
Ella ha dolci e ricchi doni.
A caval d’un somarello
bigio e liscio, tanto bello,
ecco qua Santa Lucia
con la cara compagnia.
A chi dona una trombetta,
a chi dà una bamboletta;
a chi offre una capanna
con Gesù che fa la nanna.
Ha i Re Magi ed i pastori,
statuette e bei colori;
ha la stella di Natale
e nessuna a questa è uguale.
Cara è Santa Lucia
che il presepio fa per via.
Il Natale del Bambino
Ella annuncia assai vicino.
L. I. Traversa

Santa Lucia bella
Santa Lucia bella
dei bimbi sei la stella,
tu vieni a tarda sera
quando l'aria si fa nera.
Tu vieni con l'asinello
al suon del campanello,
e le stelline d'oro
che cantano tutte in coro:
"Bimbi, ora la Santa é qui
ditele così:
cara Santa Lucia
non smarrir la via
trova la mia porticina
quella é la mia casina!"
E giù tanti doni.

Zitti, zitti fate piano
Zitti, zitti fate piano
vien la Santa da lontano,
porta a tutti dolci e doni
soprattutto ai bimbi buoni.
Ma se un bimbo é cattivello,
oltre tutto un po' monello,
nulla trova nel tinello.
Quindi bimbi birichini
diventate un po' bravini,
e i cuoricini tutti spenti
con la Santa si fan contenti.
Grazie, grazie Santa Lucia,
il tuo incanto mi porti via.
Santa Lucia bella
Santa Lucia bella
dei bimbi sei la stella,
tu vieni a tarda sera
quando l'aria si fa nera.
Tu vieni con l'asinello
al suon del campanello,
e le stelline d'oro
che cantano tutte in coro:
"Bimbi, ora la Santa é qui
ditele così:
cara Santa Lucia
non smarrir la via
trova la mia porticina
quella é la mia casina!"
E giù tanti doni.

Buona Santa Lucia a tutti!
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mercoledì 10 febbraio 2010

Le filastrocche e le poesie per carnevale

Carnevale si sa, è la festa più allegra dell'anno, coinvolge grandi e bambini perchè ha come  protagonisti principali i balli, le maschere e l'allegria.  Per celebrare questa festa sono state scritte, anche da autori famosi tante poesie  e filastrocche che in questo blog non potevano mancare... 

Ve ne propongo qualcuna come il : "Carnevale di Gianni Rodari", "Il gioco dei se di Gianni Rodari, "Carnevale vecchio e pazzo di Gabriele D'annunzio", " Le maschere di carnevale di Carlo Goldoni", " Carnevale di Gabriele D'annunzio". " Viva i coriandoli di carnevale di Gianni Rodari", e... Buon Carnevale a tutti!





Carnevale
Carnevale in filastrocca,
con la maschera sulla bocca,
con la maschera sugli occhi,
con le toppe sui ginocchi:
sono le toppe d’Arlecchino,
vestito di carta, poverino.
Pulcinella è grosso e bianco,
e Pierrot fa il saltimbanco.
Pantalon dei Bisognosi
“Colombina,” dice, “mi sposi?”
Gianduia lecca un cioccolatino
e non ne da niente a Meneghino,
mentre Gioppino col suo randello
mena botte a Stenterello.
Per fortuna il dottor Balanzone
gli fa una bella medicazione,
poi lo consola: “E’ Carnevale,
e ogni scherzo per oggi vale.”
Gianni Rodari

Il gioco dei se
Se comandasse Arlecchino
il cielo sai come lo vuole?
A toppe di cento colori
cucite con un raggio di sole.
Se Gianduia diventasse
ministro dello Stato,
farebbe le case di zucchero
con le porte di cioccolato.
Se comandasse Pulcinella
la legge sarebbe questa:
a chi ha brutti pensieri
sia data una nuova testa.
Gianni Rodari

Carnevale vecchio e pazzo
Carnevale vecchio e pazzo
s'è venduto il materasso
per comprare pane, vino,
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve, beve all'improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia.
Così muore il Carnevale
e gli fanno il funerale:
dalla polvere era nato
e di polvere è tornato.
Gabriele D'Annunzio

Le maschere di Carnevale
Arlecchino ti presento
tutte toppe ma contento.
e Brighella suo compare,
cosa pensa di brigare?
Scaramuccia faccia buffa
sempre pronto a far baruffa.
E Tartaglia che non sbaglia,
quando canta non tartaglia.
Meneghino che, pian piano,
va a passeggio per Milano
e Pierrot vediamo qui
che è venuto da Paris.
Vuoi sapere chi è costui?
Peppe Nappa, proprio lui
Pulcinella saggio e arguto
che da Napoli è venuto.
E Gianduia piemontese
che di tutti è il più cortese.
Da Bologna ecco che avanza
Balanzon dalla gran panza.
Tutti insieme fan colazione
e chi paga è Pantalone!
Carlo Goldoni. 

Carnevale
La stagion del Carnevale
tutto il Mondo fa cambiar.
Chi sta bene e chi sta male
Carnevale fa rallegrar.
 Chi ha denari se li spende;
chi non ne ha ne vuol trovar;
e s’impegna, e poi si vende,
per andarsi a sollazzar.
 Qua la moglie e là il marito,
ognuno va dove gli par;
ognun corre a qualche invito,
chi a giocare e chi a ballar.
Gabriele D'Annunzio 

Viva i coriandoli di Carnevale
Viva i coriandoli di Carnevale,
bombe di carta che non fan male!
Van per le strade in gaia compagnia
i guerrieri dell'allegria:
si sparano in faccia risate
scacciapensieri,
si fanno prigionieri
con le stelle filanti colorate.
Non servono infermieri
perchè i feriti guariscono
con una caramella.
Guida l'assalto, a passo di tarantella,
il generale in capo Pulcinella.
Cessata la battaglia, tutti a nanna.
Sul guanciale
spicca come una medaglia
un coriandolo di Carnevale.

martedì 5 gennaio 2010

La Befana le filastrocche

Domani è l' Epifania o festa della Befana, la cui iconografia, è: un gonnellone scuro ed ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate...  ed è con questa immagine che la Befana viene ricordata nelle varie filastrocche a lei dedicate:
befana1gv3.jpg
La befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
col cappello alla romana:
Viva viva la Befana!
La befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte,
con la scopa di saggina:
viva viva la nonnina!
La Befana zitta zitta
quando vien la neve fitta
passa riempie la calzina
oh, che bella Befanina!
E' arrivata la Befana
coi balocchi pei bambini;
rimboccata ha la sottana
ed è scesa nei camini.
Ha trovato scarponcini
e calzini trasparenti,
li ha riempiti con dolcini
per far bimbi assai contenti.
Ogni cosa ha poi lasciato
con sveltezza e cuor contento:
nessun bimbo s'è svegliato
proprio allora in quel momento.
Risalita nei camini
è scappata in grande fretta.
La sognavano i bambini,
quella povera vecchietta!
Viene viene la Befana
Da una terra assai lontana,
così lontana che non c’è…
la Befana, sai chi è?
La Befana viene viene,
se stai zitto la senti bene:
se stai zitto ti addormenti,
la Befana più non senti.
La Befana, poveretta,
si confonde per la fretta:
invece del treno che avevo ordinato
un po’ di carbone mi ha lasciato.
E Voi avete preparato la calza?

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lunedì 4 gennaio 2010

Poesie sulla befana

In questo post  troverete delle belle poesie sulla Befana di G. Pascoli, Rodari ed altri autori molto bravi.   Poesie non solo belle ma anche attuali,  per far sognare grandi e piccini, da imparare e  recitare il giorno dell'Epifania per rendere ancora più magica questo festa.

Quanti di noi la notte tra il 5 e il 6 gennaio, da piccoli, andavano a letto presto dopo aver recitato la poesia e sognando l'arrivo della Befana? Penso un po' tutti ...  la Befana, questa buffa vecchietta, che ancora oggi fa sognare milioni e milioni di bambini nel mondo, nell'immaginario arrivava vestita di nero e a cavallo della sua scopina.

La mattina del 6 gennaio milioni di bambini, si sveglieranno ancora oggi, con il sorriso negli occhi, un rituale che si tramanda da generazioni, la corsa verso la calza appesa per scoprire se si è stati bravi o biricchini e poi a tavola la recita della poesia o della filastrocca imparata a scuola. Molte sono le poesie e le filastrocche dedicate alla Befana questa vecchietta brutta ma di animo buono, eccovene qualcuna

La Befana di G. Pascoli
Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.
E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.
Che c’è dentro questa villa?
Uno stropiccìo leggero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Che c’è dentro questa villa?
Guarda e guarda...tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
guarda e guarda...ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.
Oh! tre calze e tre lettini.
Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolan le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?
Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Co’ suoi doni mamma è scesa.
La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra,
trema ogni uscio, ogni finestra.
E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c’è nel casolare?
Guarda e guarda... tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carboni
c’è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti...
E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila...
Veglia e piange, piange e fila.
La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch’è l’aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana sta sul monte.
Ciò che vede è ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sull’aspro monte.

La Befana Gianni Rodari
Viene viene la Befana
Da una terra assai lontana,
così lontana che non c’è…
la Befana, sai chi è?
La Befana viene viene,
se stai zitto la senti bene:
se stai zitto ti addormenti,
la Befana più non senti.
La Befana, poveretta,
si confonde per la fretta:
invece del treno che avevo ordinato
un po’ di carbone mi ha lasciato.

Poesia
Zitti, zitti, presto a letto
la Befana è qui sul tetto,
sta guardando dal camino
se già dorme ogni bambino,
se la calza è ben appesa,
se la luce è ancora accesa!
Quando scende , sola, sola,
svelti sotto alle lenzuola!
Li chiudete o no quegli occhi?
Se non siete stati buoni
niente dolci, nè balocchi,