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lunedì 13 dicembre 2010

Festa di S. Lucia tra leggende e tradizioni

Dopo l’Immacolata altro appuntamento importantissimo è il 13 di dicembre con la festa di Santa Lucia vergine e martire. In alcune città d'Italia, dove si festeggia viene spesso invocata nelle malattie degli occhi è  considerata dai devoti anche come la protettrice  degli oculisti, degli elettricisti, degli scalpellini e della città di Siracusa. Tante sono le storie e le leggende a lei legate...conosciamole!



Santa Lucia viene raffigurata nelle iconografie con una tazza in mano su cui sono posti gli occhi, altri attributi possono essere una spada oppure anche una tazza da cui esce una fiamma. A Siracusa le stampe popolari riproducono la santa su un fercolo d'argento, con un mazzo di spighe in mano, la tazza con gli occhi e un pugnale conficcato in gola, ma conosciamo qualche leggenda o tradizione legata alla festa di S. Lucia

Si racconta che:" Durante la notte del 13 dicembre i bambini più buoni attendono che  la Santa scenda dal cielo con il suo asinello e lasci fuori la porta di casa un sacco pieno di doni e di dolcetti". E' una festa di origine tutta italiana, anzi per l’esattezza siracusana, girando in internet, ho letto la sua storia e mi è piaciuta, ve la riporto e nell'occasione faccio gli auguri a tutte le Lucie, compresa mia zia.


Si racconta che Lucia fosse una bella fanciulla siciliana, figlia di un ricco nobile di Siracusa e tutti la conoscevano per la sua dolcezza ed amorevolezza.  Nata proprio a Siracusa tra il 280 e il 290 d.C.,  a  soli 5 anni perse il padre e con la madre Eutichia dedicò la propria vita interamente al culto di Gesù. Lucia cresce presto bella e ricca di grazia, e per questo motivo suscita l’amore di un giovane pagano, il quale, ignaro del suo voto di povertà e castità, intende chiederne la mano alla madre.


Inizialmente Lucia riesce ad allontanare le attenzioni del giovane innamorato, ma la madre ben presto si ammala gravemente ed è proprio durante un pellegrinaggio sulla tomba di S.Agata,sul quale pronunciò il voto di conservare la verginità, nell’intento di chiedere la guarigione per la madre, che Lucia ha la prima visione del suo destino: diventare la martire di Siracusa. Distribuì perciò i beni ai poveri e rinunciò al matrimonio.

Arrestata su denuncia del fidanzato, fu sottoposta a diverse torture: condotta in un lupanare, trascinata da una coppia di buoi, cosparsa di pece bollente, posta sulla brace ardente. Per sfuggire al carnefice si strappò gli occhi. Il 13 dicembre del 304 d.C. Lucia cade esanime al suolo, ma la leggenda dice che, la sua anima, liberatasi dalle catene terrene, volò felice in paradiso. Le sue ossa non si trovano a Siracusa in quanto, come pare, trafugate dai bizantini, Furono portate a Costantinopoli, da dove furono saccheggiate dai Veneziani.

Come spesso succede le tradizioni popolari diventano spesso tradizioni del mondo. Infatti la festa di Santa Lucia fu importata in Svezia intorno al 1920, dove, secondo l’antico racconto, il martirio di Santa Lucia avvenne proprio il 13 dicembre; giorno in cui originariamente, a causa dello sfasamento tra l’anno solare e il calendario giuliano, cadeva il solstizio d’inverno. Questo, insieme alla radice “lux” del nome Lucia, ha fatto sì che, soprattutto in Svezia, questa festa segnasse la fine del buio e l’arrivo della stagione migliore. Il 13 dicembre si festeggia quindi il giorno più corto dell’anno e l’avvento delle giornate con maggiore luce in prossimità del Natale.


Secondo la tradizione svedese, in ogni regione della Svezia, viene eletta una Santa Lucia che avrà l’incarico di accompagnare un corteo di bambine e bambini nelle vie della propria città. Vestita di bianco e con sul capo una corona di candele accese, ella sarà fonte di luce nel cammino di questi bambini. Inoltre il giorno della festa, la Santa Lucia di turno, in genere primogenita della propria famiglia, dovrà alzarsi molto presto al mattino e preparare biscotti, dolci, e pan pepato per tutti i suoi familiari.


Secondo l’usanza, in Brasile nel giorno 12 dicembre, i bambini mettono del fieno in un piatto e nascondono il piatto sotto il letto aspettando i doni di Santa Lucia. Il 13 dicembre inoltre, sempre in Brasile, una ragazza vestita in costume fa un giro per la città in carrozzella regalando dolci ai tutti i bambini.

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sabato 5 dicembre 2009

Festa dell'Immacolata a San Gregorio Armeno

Fra qualche giorno, l'8 di dicembre  con la festa dell'Immacolata, al sud e a Napoli (mentre al nord è con  S. Ambrogio),  inizia il conto alla rovescia per il Natale. Via San Gregorio Armeno è la celebre strada degli artigiani del presepe, una stradina del centro storico di Napoli ricca di  una miriade di botteghe artigiane, famosa in tutto il mondo proprio per le innumerevoli botteghe dedicate all’arte presepiale ... Ed un presepe lei stessa!

E' davvero difficile descrivere a parole o con immagini cosa è  questo luogo, io ci sono andata di sera, con le luci colorate, i suoni del Natale, la magia e gli odori di quel quartiere. Case antiche, stradine dove riesce a passare una sola macchina, portoni pieni di magia, in cui entri e ti ritrovi in un cortile pieno di botteghe e bancarelle, il vociare della gente, il dialetto dell'artigiano classico, che ti fa sorridere e pensare al grande Totò...

E poi l'odore della pizza, l'aroma del caffe che invade le strade e il profumo della pastiera che fuoriesce dalle pasticcerie, la musica degli zampognari  che crea un atmosfera suggestiva ti guardi intorno e  ti sembra di essere proiettata in un altro posto, in un altro luogo, un posto fantastico ricco di meraviglie create dall'uomo.
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Una moltitudine di botteghe, negozietti e bancarelle coloratissime affollano questa via,  e i vicoli adiacenti. E c'è di tutto per il presepe: dalle casette di sughero o di cartone in varie dimensioni, agli oggetti “meccanici” azionati dall’energia elettrica come mulini a vento o cascate, ai pastori di terracotta dipinti a mano.
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11-02-11_1825.jpgCi sono: i pastori, i venditori di frutta, di pesce, il macellaio e l’acquaiola;  il pizzaiolo “robotizzato” che inforna la pizza, i classici come Benito, i Re Magi e naturalmente la Sacra Famiglia,  il bue e l' asinello, in tutte le dimensioni e poi presepi già montati, da comprare e portare  casa, insomma delle vere e proprie opere d’arte. 

E poi non possono mancare le statuette o meglio la caricatura del politico o del VIP del momento, del personaggio che sale alla ribalta della cronaca, quest'anno... Mike Bongiorno e Michael JacKson.
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 La bravura dei maestri presepai non si può descrivere a parole, ogni immagine ogni statua è curata nei minimi particolari, rimani incantata e affascinata, o meglio a bocca aperta in questo mondo... 
E' bellissimo andare a S. Gregorio Armeno, soprattutto di sera, io lo consiglio, per le innumerevoli cose belle che vedrete, per la magia da cui sarete investiti, perchè è un mondo davvero fantastico e fuori dal comune perchè qui ovunque guarderete sarete proiettati nella vera magia del Natale!

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